L'insostenibile peso dell'essere di Alvaro Preti: Vita Nihil
di Francesco Laprovitera



Quella che segue è la recensione di Vita Nihil, uscita sul numero 6 - Gennaio 2013 della rivista di letteratura "Euterpe", realizzata da Lorenzo Spurio. La recensione è a cura di Martino Ciano. Se volete leggere la rivista completa potete scaricarla al seguente link

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Recensione di Martino Ciano

Alvaro Preti: un uomo qualunque che ama interrogarsi. La poesia: una torcia che illumina una strada oscura e tortuosa. Il nulla: il traguardo che ogni essere umano taglia alla fine del proprio tragitto. La vita: una veloce ed atroce visione. Ecco a voi l'esordio letterario di Francesco Laprovitera, un giovane autore calabrese che grazie all'uso di una prosa snella e accattivante ha dato voce alle paure dell'umanità. La sua raccolta di poesie dal titolo Vita Nihil - L'ultima lettera di Alvaro Preti, edita da Arduino Sacco editore, è complessa ed ammaliante. Laprovitera sperimenta, non si ferma all'apparenza ma scava, scompone anche gli aspetti banali dell'esistenza.
Il risultato è un romanzo – poetico in cui ogni componimento si lega ad un pensiero, ad una circostanza, ad un momento che non può essere descritto solo per quello che è, ma viene giudicato con gli occhi dell'anima e della mente. Il protagonista di questo viaggio nell'oltretutto è Alvaro Preti, un uomo sensibile, empatico, che si incatena alla propria esperienza e soffre con essa. Meditare per morire, per estinguersi, per farsi polvere tra la polvere. Il suo sacrificio è quasi cristiano. Come Gesù che rende il suo corpo necessario come il pane e il suo sangue inebriante come il vino, così Alvaro Preti incarna l'uomo che divora se stesso. Attraverso questo rito cannibalico, però, non si riceve la salvezza ma si scopre la vera natura dell'uomo: la contemplazione. Ma se l'uomo è fatto solo per interrogarsi e per comprendere la propria interiorità e l'universo, perché complica la sua esistenza. Di qui la domanda: cos'è la vita?

Equilibrio/due fratelli/tu verticale/Non farmi cadere/ti prego/reggi i palazzi/e reggi la mia figura/canna di bambù/fai oscillare i palazzi senza farli cadere/com'è difficile stare in piedi/o almeno farlo con dignità/di fronte agli altri. Tu orizzontale/ non farmi andare faccia a terra/hai voluto che mi relazionassi con gli altri/l'ho fatto/spero non nel modo sbagliato

(Da Equilibrio, Vita Nihil di Francesco Laprovitera, Arduino Sacco editore, Roma, 2012)

Questa raccolta di poesie, quindi, è la vita di Alvaro, dietro di lui sta l'autore. Ma sia ben chiaro, Laprovitera non ha scritto un testo autobiografico. Lo scrittore è lontano dai componimenti, abbandona le parole e aspetta che qualcuno le raccolga. In ogni riga l'autore mette una parte del suo vissuto ma lo fa in maniera anonima, lasciando al lettore una libera interpretazione. Ne viene fuori un gioco di luci ed ombre in cui la vita di Alvaro è parte di un'esperienza universale. Il quadro lucido di un'esistenza fatta di squallide visioni e allucinate conclusioni.

Lettore/vieni avanti/non aver paura/voglio prenderti per mano e guidarti/in quella prosa squallida/che è la mia poesia/in quella cosa squallida/che è la vita/in cui sei stato condannato/a nascere/È tutto così chiaro/che non lo si vuol vedere/è tutto davanti ai nostri occhi/la vita è tutto ciò che vedi/non c'è altro. 


Questo l'invito che Alvaro Preti fa ai lettori. Un terrificante banchetto a cui tutti possono partecipare. Un libro intenso in cui la poesia è rivelatrice di verità assolute ed in cui ogni elemento analizzato recupera la sua parte ottimista solo dopo aver metabolizzato quella negativa.

Voglio ringraziarti lo stesso, vita/per avermi dato i natali/per avermi accolto su questa terra/e per avermi fatto comunque provare il brivido di esser nato 

(Da L'ultima lettera di Alvaro Preti, Vita Nihil di Francesco Laprovitera, Arduino Sacco editore, Roma, 2012).

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