Nuova poesia-denuncia dal titolo 'Marlane'



Questa poesia/sfogo è il frutto di una riflessione notturna sulle tragiche vicende che hanno riguardato lo stabilimento tessile Marlane di Praia a Mare. Il testo vuole sottolineare soprattutto l'aspetto antropologico dell'accaduto, che spesso viene dimenticato o, peggio ancora, taciuto.


  
Marlane
 
Marlane
Sei un blocco di marmo grigio
Triste e scrostato
Una struttura che ride
E fissa impettita
Il bianco cimitero che innanzi si erge
In linea d'aria il passo è breve
E con la Lini & Lane
Rappresenti il triangolo della tristezza
E della nostra più grande decadenza


Marlane
Sei un letamaio di rifiuti
Che nessuno mai si prenderà la briga di liberare
Troppo presi nella vischiosa melma
Che è la flaccida burocrazia italiana
Mentre noialtri affoghiamo nel mare indifferente di nubi e polveri
Che svolazzano nell'aere
E che danzanti e festose ci avvolgono

Marlane
Sei luogo di affanni e ricordi
L'orgoglio di dirigenti, politici, leccaculo e tirapiedi
Che inermi hanno osservato i loro sottoposti morire
Pur di scalare la hit parade degli stipendi
E che ancora oggi difendono la loro troppo pulita dignità
Troppo presi a imbrattarsi le mani nella sporca ciotola della loro coscienza
Che dovranno scontare di fronte a Dio, se esiste
E troppo intenti a spostare la produzione in luoghi
Dove una vita umana vale ancora meno

So talmente poco che mi vien voglia di parlare
Non smettete mai di pregare
So talmente tanto che mi vien voglia di tacere
Non smettete mai di piangere

Stipendio sicuro è miseria sicura
Stipendio sicuro è morte sicura

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